AIX, ex monastero delle carmelitane, 25 GENNAIO 1816
Conversione di san Paolo
“Il fine di questa società non è solo quello di lavorare per la salvezza del prossimo dedicandosi al ministero della predicazione; ma ha anche come scopo principale quello di fornire ai suoi membri il mezzo di praticare le virtù religiose. Se hanno preferito formare una comunità regolare di Missionari è per cercare di rendersi utili alla diocesi nello stesso tempo in cui si impegnano alla propria santificazione, conforme alla loro vocazione. La loro vita sarà dunque divisa tra preghiera, meditazione delle sante verità, pratica delle virtù religiose, studio della Sacra Scrittura, dei Padri, della teologia dogmatica e morale, predicazione e direzione della gioventù”.
Abate Eugenio de Mazenod
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25 gennaio 1816 – 2016: 200 anni di una bella storia. AUGURI, FAMIGLIA OBLATA!
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Frascati, Casa provinciale, 25 gennaio 2016
200mo anniversario della fondazione della Congregazione
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Carissimi Confratelli Oblati della Provincia Mediterranea, carissimi Laici Associati e Amici,
Auguri! Auguri da ripetere per duecento volte, tante quanti gli anni della nostra Famiglia religiosa che il 25 gennaio 1816 vedeva la luce nel grembo della Chiesa.
Dunque, che sia Festa per tutti noi della Famiglia oblata. Celebriamo due secoli di storia, divina e umana, che ha segnato la vita della Chiesa e non solo, grazie al sì iniziale a Dio di sant’Eugenio e dei suoi primi compagni e, successivamente, di migliaia di Oblati che da duecento anni sono testimoni con la loro vita consacrata e il sacerdozio missionario di come si ama, si lavora e ci si sacrifica per la Chiesa e per l’annuncio del Vangelo.
Una storia bisecolare, di certo, pensata da Dio; ma anche una storia realizzata da tanti uomini – oggi da noi – con il sostegno della fede, la fiducia nella Parola, l’esperienza dell’amicizia fraterna, la tensione al compimento del bene, non solo spirituale, con un ministero apostolico non privo di fatiche e anche insuccessi. Comunque, una storia riuscita, piaccia o no, per le tante forme di vita cristiana che ha realizzato, facendo crescere la Chiesa, soprattutto per averla fatta nascere là dove non ce n’era traccia o, come è avvenuto in tante parti del mondo, rigenerandola, andando incontro alla gente di tutte le condizioni con l’audacia della fede e la generosità apostolica nel proporre la verità cristiana.
Mai come oggi, sentiamo di lodare la Trinità, di ringraziare il nostro Fondatore, i beati e martiri Oblati e coloro che ci hanno preceduto con l’oblazione in questa storia bisecolare. Mai come oggi, sentiamo di assumere l’impegno di essere fedeli al Vangelo, alla nostra vocazione, alla Chiesa. Mai come oggi, comprendiamo il valore del nostro stimarci reciprocamente, rinnovando tra noi il patto di vivere da fratelli in comunità apostoliche. Mai come oggi, avvertiamo “il bisogno di vangelo” da parte del mondo e, così, la necessità della missione per far conoscere Gesù e il suo amore ad una umanità che ha perso il gusto di sperare con l’anima, forse per il semplice fatto di coltivare un’infinità di speranze senza fondamento, senza alcun senso religioso.
Il Padre Generale, nella lettera inviataci l’8 settembre 2015, ci chiede di celebrare il 25 gennaio in modo solenne. Scrive: “Gli Oblati e gli Associati certamente si raccoglieranno per celebrare l’eucarestia. Vi invito anche a passare “un’ora santa con il Signore e un’ora santa con i poveri”. Noi dovremmo anche passare del tempo in preghiera per ringraziare e lodare il Signore per il dono della vocazione e del carisma oblato. Noi dovremmo anche metterci in contatto con i poveri in un modo che sia significativo e coerente con la nostra vita. Invito le nostre comunità a prendersi del tempo per condividere la fede a riguardo del nostro amore per la nostra vocazione e il nostro carisma”.
Sono sicuro che ogni comunità della Provincia vivrà in questo spirito il “giorno storico” del 25 gennaio. Celebrarlo e sentire nell’anima che lo festeggiamo insieme, sarà di sicuro un’esperienza di grazia.
Dunque, Felice Festa, Fratelli e Amici!
Che questa festa sia piena di gioia cristiana, visto che al centro non c’è che Lui, il Signore Gesù, origine della nostra Famiglia oblata e di ogni ispirazione di santità e nel ministero di evangelizzazione.
Che sia una gioia mariana, avvertendo la tenerezza della Madre celeste che non smette di educarci nella sequela.
Che sia una gioia ecclesiale ed eucaristica, sentendoci, in Cristo, la sua Chiesa, il suo Corpo, la sua presenza tra gli uomini per raccontare l’amore che rivela il volto del Dio- Trinità, la verità della fede cristiana.
Che sia una gioia fraterna e carica di speranza, nella convinzione che il cammino che facciamo, anche quando si presenta segnato da fragilità e insuccesso, non è su piste senza ritorno, ma ci conduce verso una maggiore comunione con Dio e gli altri.
In unione filiale con il Padre Generale, padre Louis Lougen, e il suo Consiglio, a nome dei membri del Consiglio provinciale, TANTI AUGURI per questi duecento anni di storia oblata che, a tutti gli effetti, è anche la nostra.
Nella gioia di appartenerGli, certi della protezione di Maria Immacolata e di sant’Eugenio,
Vostro fratello,
padre Alberto Gnemmi, omi
(Provinciale)