Da sempre la vita è stata rappresentata come un viaggio e forse per questo Gesù si è fatto per noi la via da percorrere per giungere dove veramente dobbiamo e desideriamo andare. Ma un giorno, spiegò anche che questa via è come una porta al di là della quale c’è vita in abbondanza e disse: «Io sono la porta» (Gv 10,9).
Ci sono tante porte in questa nostra vita: porte a cui bussare, talvolta invano, porte da cui uscire per una nuova avventura o per il quotidiano via vai o anche per sempre, senza voltarsi; porte da sbattere in un momento di rabbia, dopo l’ennesima delusione; porte ormai chiuse. C’è però anche la porta di casa e poi quella che chiamiamo “la porta del cuore”.
Il Vangelo ce lo fa immaginare così Gesù, Lui che da risorto passa oltre le porte chiuse: un cuore dalla porta aperta, una porta di casa, dove entrare, uscire, liberamente e sempre poi trovare un abbraccio di luce, un senso di pace.
Talvolta siamo così intenti a percorrere strade, organizzare itinerari, puntare verso nuove mete, che finiamo per dimenticare che la vita forse è più semplice, ha bisogno, per questo, di gente che si fermi con me, con te, e faccia di sé una porta aperta, da varcare, con il dovuto rispetto s’intende, per trovare, oltre ciò che vediamo, un mondo d’amore che aspetta solo di essere abitato.
p. Salvatore Franco omi