Era l’espressione tipica che padre Marino Merlo usava quando concludevamo i nostri colloqui di direzione spirituale; sia che fosse un periodo ai miei occhi positivo, sia che fosse un periodo più difficile, la conclusione era sempre la stessa. Andiamo avanti!
Con il tempo ho capito che questa frase per lui non era un semplice intercalare, ma un modo di guardare alla vita, illuminato dalla luce del Risorto.
Pensando alla chiusura di quest’anno delle vocazioni oblate, il 25 di gennaio, mi torna spesso in mente questa frase.
È stato un anno bello, intenso, pieno di intuizioni e di comunione che ci ha permesso di intrecciare nuovi rapporti e di consolidarne altri già esistenti. Quest’anno ci ha aiutato a guardare al futuro con maggiore speranza, nella consapevolezza che i pensieri mortiferi producono morte e ci bloccano in ogni iniziativa, mentre uno sguardo positivo alimenta la vita e ci rende audaci ed appassionati nelle sfide del mondo, perché il Regno di Dio si faccia spazio in noi e attraverso di noi.
In tutta Italia sono nati una trentina di gruppi di preghiera per le vocazioni oblate, ma aldilà dei numeri, l’idea della preghiera per le vocazioni oblate il 21 del mese si è fatta strada in tante persone. È bello vedere come in alcune nostre parrocchie la preghiera è ormai inserita stabilmente a conclusione delle celebrazioni eucaristiche quotidiane ed è conosciuta a memoria dai fedeli.
Diversi oblati più avanti negli anni o sofferenti nella salute, sono diventati soci di preghiera nelle vocazioni, offrendo la loro preghiera e la loro sofferenza per alcuni giovani che sono di fronte alle scelte della propria vita.
C’è stata grande accoglienza in tutte le comunità oblate e in tutti gli oblati. L’idea di mettere al centro l’attenzione per le vocazioni ha suscitato gioia e speranza in tanti. C’è stata una bella sinergia con il sito, la rivista Missioni OMI, le parrocchie oblate e un appoggio costante dell’Amministrazione provinciale e generale. Il laicato oblato, le consacrate delle OMMI e delle COMI, hanno sentito fin dall’inizio di far loro questo appello accogliendo con passione e creatività la sfida del creare una cultura sempre più vocazionale. Porterò sempre nel cuore l’esperienza del ritiro dell’agosto scorso che l’AMMI mi ha chiesto di animare a Firenze proprio sul tema della vocazione.
Il Movimento Giovanile Costruire ha vissuto un anno intero incentrato sul tema della vocazione e anche gli incontri di Loreto testimoniano quanto, grazie al lavoro degli assistenti, sia cresciuto questa cultura vocazionale tra tutti i ragazzi. Importante è stato anche il ruolo di animazione della comunità di Marino che in un anno ha girato quasi tutte le comunità oblate, con un’attenzione particolare ai giovani presenti nelle varie zone.
A novembre abbiamo vissuto il convegno sull’animazione vocazionale oblata che è stato partecipato da tanti, oblati e laici. Momento bello, fraterno in cui ancora una volta la comunità di Marino si è rivelata essere il cuore pulsante di questa dimensione vocazionale.
In questi giorni stiamo vivendo l’esperienza della settimana di animazione vocazionale nella nostra parrocchia di Pescara. Nel mese di maggio ne abbiamo già in programma una ad Aosta.
Potrei continuare con l’elenco di quello che abbiamo vissuto in rete con il Comitato per l’anno delle vocazioni, la comunità di Marino, gli assistenti MGC e gli oblati che lavorano nella pastorale giovanile, con la famiglia oblata impegnata a tutti i livelli e con quanti, oblati e non, hanno a cuore la vita e la missione della nostra Famiglia. Ma non è questo il momento per fare lunghi elenchi o memorie celebrative.
È il momento invece per dirci andiamo avanti!
L’anno per le vocazioni Oblate, come ci ha ricordato il Padre generale nella sua lettera per il 25 gennaio, è stato soprattutto un’occasione per avviare un processo. Obiettivo di quest’anno di grazia era curare e far crescere la cultura vocazionale. Ora, ci ricorda p. Louis Lougen, dobbiamo intensificare l’impegno per una cultura delle vocazioni nelle Unità; sentire ancora Eugenio de Mazenod che ci richiama a una costante conversione sulla via della santità, forse più urgente oggi che ai suoi tempi. La Chiesa ha veramente bisogno di santi, uomini e donne, che vivano il loro battesimo come missionari, in prima linea, profeti, accanto agli esclusi dalla società
E allora noi andiamo avanti!
Andiamo avanti con i gruppi di preghiera per le vocazioni oblate! Sempre di più siano cellule di animazione del carisma sul territorio.
Andiamo avanti con la rete di preghiera che vede come punte di diamante i nostri fratelli più anziani e sofferenti.
Andiamo avanti proponendo con fiducia ai giovani la bellezza delle esperienze del carisma oblato, le missioni con le nostre comunità e le proposte di esperienze con la comunità di Marino.
Andiamo avanti nel lavoro di animazione vocazionale in rete, che nella corresponsabilità, ci dà un’ulteriore occasione di sperimentare la bellezza del camminare insieme, laici e consacrati oblati.
Andiamo avanti anche con il comitato per l’anno delle vocazioni che si trasforma in equipe vocazionale per non disperdere la bellezza di questo nucleo che si è stretto in modo particolare attorno alla comunità di Marino, apportando sensibilità e prospettive diverse.
E mentre andiamo avanti ci facciamo un piccolo regalo!
Proprio in questi giorni è arrivato a Marino un libretto per la preghiera del Rosario delle vocazioni Oblate. Lo abbiamo pensato col comitato vocazionale e lo ha realizzato per tutti noi il nostro padre Dino Tessari.
È un regalo che abbiamo pensato di farci proprio in chiusura di questo anno per dirci che… stiamo appena iniziando. Nei prossimi giorni vedremo di farlo arrivare in tutte le zone e potete richiederlo anche direttamente alla comunità di Marino.
Andiamo avanti allora!
Il mondo ha bisogno del carisma oblato e noi abbiamo bisogno di essere sempre più appassionati della bellezza della nostra vita e della nostra vocazione.
p. Carmine Marrone OMI
Promotore vocazionale per l’Italia