Tombolata natalizia con un gruppo di bambini. Le cartelle, i premi dall’ambo alla tombola sono soprattutto caramelle e dolciumi. Il prezzo simbolico di ogni cartella costituirà un piccolo fondo che sarà inviato alle missioni: l’educazione alla condivisione e alla solidarietà inizia da piccoli. Attorno al tavolo i bimbi, alcuni genitori, il missionario. Tutto è pronto. Si inizia. All’estrazione dei numeri ognuno segna i risultati sulla propria cartella. Uno dei genitori, il più preparato sull’argomento, conosce l’abbinamento dei numeri alla smorfia napoletana. 90 è “la paura”, 47 “il morto che parla”, 38 “e mmazzate” (le bastonate), 1 è “l’Italia”… I bambini, spietati come sempre e schiacciati su un realismo che impressiona, pensano soltanto alla propria cartella e a mangiare prelibatezze zuccherate. Arriva il fatidico 33 e su questo numero il gruppo si ferma. “Allora bambini: 33 sono gli anni di…?”. Silenzio, solo uno dei bimbi ha il 33 in cartella… Davanti all’esitazione generale occorre un aiutino: “Sono gli anni di cri…?”. Pausa di riflessione. “Allora bimbi, possibile? Non lo sapete? Sono gli anni di…?”. Il bimbo più vispo di tutti alza la mano, sorride soddisfatto, ha la risposta esatta. Tutti sono pronti all’annuncio: “Sono gli anni di Cristiano Ronaldo!”.
Ecco. Cristiano Ronaldo. Che in effetti lo scorso anno aveva proprio 33 anni. Dunque: risposta giusta! Non descrivo le risate generali che hanno accompagnato tutti fino a notte fonda. L’eroe calcistico portoghese, nell’immaginario dei bimbi (e dei loro papà), va forte. Il nome che porta con sé arriva da Cristo che aveva proprio la sua età quando concluse il percorso tra noi esseri umani per rientrare a casa, nel seno del Padre celeste. Nome che il futuro campione deve alla profonda fede della madre, Maria Dolores dos Santos Aveiro (per la cronaca il nome Ronaldo fu scelto dal padre José Dinis Aveiro, in onore di Ronald Regan, attore preferito e futuro presidente degli Stati Uniti).
Il Natale è la festa della nascita di Cristo, ed è la festa dei cristiani che fanno delle sue parole e del suo insegnamento un percorso di vita sul quale condurre i propri giorni. Il nome Cristiano ci appartiene: tutti lo portiamo con noi anzi in noi. Dal giorno del battesimo ci è stato donato assieme al nostro nome proprio, quello che ci identifica su tutti i documenti. Proviamo in questo Natale a sentire la bellezza, la responsabilità, qualche volta forse anche il peso di questo nome. Esso non è scritto sulla nostra anagrafe o sul nostro stato di famiglia, ma è inciso dentro. Segno indelebile della nostra identità.