Padre Bartolomeo Sorge, noto gesuita, venuto a mancare a inizio novembre dello scorso anno, fu direttore per sette anni (1999-2005) della rivista missionaria Popoli e per tredici anni (1997-2009) della rivista Aggiornamenti Sociali. In occasione del congedo dai lettori ebbe modo di scrivere che la Madonna era la “vera direttrice” di quella rivista. Ecco, io penso che l’Immacolata nella sua carriera editoriale (?!) abbia diretto almeno un altro mensile: il nostro. Missioni OMI nasceva nel maggio 1921 proprio nel suo nome, per dare voce a lei: La Voce di Maria. Ha cambiato nome, ma non la sostanza muovendosi spesso su gambe fragili, ma tutto sommato allenate.
Direttore è chi indica la direzione dopo aver ascoltato, accolto, pensato, pregato. Un direttore vede prima degli altri (nel comparto di sua competenza), imposta la velocità di crociera, colma i vuoti sempre possibili. Come Maria che ha vissuto rapita da uno sguardo d’Amore che le ha segnato il cuore. Nel silenzio ha visto crescere in sé e con sé il Figlio di Dio che i missionari e le missionarie portano ai popoli annunciando la salvezza. L’Immacolata insegna l’arte dell’ascolto e del servizio, atteggiamenti utili a chi svolge il compito della direzione. Il direttore di una rivista missionaria ascolta, intercetta, e lavora per una comunicazione che sia, da una parte servizio ai popoli del Sud del mondo per far udire la loro voce e le loro ‘ricchezze’, dall’altra un sostegno per aprire orizzonti nei lettori spesso rapiti dal tran tran quotidiano.
È stato un onore dirigere questa rivista per dieci anni (iniziai a marzo 2011) e accompagnarla verso questo significativo traguardo del secolo di vita. Oggi penso ai sacrifici di chi ha lavorato alla redazione di queste pagine, alla Provincia oblata italiana (ora Mediterranea) che le aveva viste nascere e le ha sostenute nel corso del tempo. Al beato padre Mario Borzaga che dal Laos inviava alla fine degli anni ’50 i suoi resoconti, ai nove direttori miei predecessori: Basile, Rossetti, Drago, Fusco, Liuzzo, Dalla Libera, Framarin, Bucca, Ciardi… Ai tanti autori e collaboratori. E nasce dal cuore un Magnificat come quello pronunciato dalla Madonna. Non importa se siamo avvolti dal silenzio, se siamo poco letti, poco citati, se destiamo poco interesse, se il numero degli abbonati è in calo. Attratti e distratti, corriamo dietro strumenti o piattaforme a volte effimere, segnali di una comunicazione liquida che sfrutta e consuma con voracità. Un giornale si sfoglia e si legge in orizzontale. Ha a che fare con il mondo, con la realtà, con la riflessione. Aiuta all’impegno e a costruire civiltà. Grazie a voi amici lettori di oggi e di sempre.
(Editoriale di p. Pasquale Castrilli, tratto da Missioni OMI 5/2021)