Canto iniziale: A Maria o a tema vocazionale, oblato

Introduzione

Nel 1822, sei anni dopo aver fondato i Missionari di Provenza nel 1816, Eugenio si chiese seriamente se il suo gruppo missionario fosse un progetto di Dio o solo suo. È molto preoccupato per il futuro della sua cara società.

La sera del 15 agosto 1822, dopo aver benedetto la statua di Maria, che oggi chiamiamo Vergine Oblata, il Fondatore scrisse di un’esperienza speciale che ha vissuto in quel giorno.

Ci riuniamo tutti insieme, tutti coloro che vivono il carisma degli Oblati, i giovani, gli Oblati Associati, gli Oblati onorari e gli Oblati consacrati, per commemorare questa esperienza speciale. In modo speciale, durante gli ultimi tre giorni di questa novena per le vocazioni oblate, ci uniremo nello spirito e nel tema del 2° Congresso delle Associazioni dei Laici Oblati: “Celebrare, essere in comunione ed essere inviati”.

Durante questa novena di preghiera per le vocazioni oblate, siamo invitati a riunirci come discepoli di Gesù, con Maria in mezzo a noi, come fu nel Cenacolo, chiedendo che lo Spirito Santo ci rinnovi tutti nelle nostre specifiche vocazioni e pregando per nuove vocazioni nella nostra famiglia oblata.

La Parola di Dio

Dagli atti degli apostoli 1,12-14

Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

Meditazione

Ascoltiamo con attenzione le parole scritte da P. De Mazenod a P. Tempier la sera del 15 agosto 1822.

“La funzione è appena terminata, carissimo e buonissimo fratello, in casa regna il silenzio, è disturbato solo dal suono di una campana lontana che annuncia la partenza della grande processione. Contento del sincero omaggio che abbiamo appena reso alla nostra buona Madre, ai piedi della bella statua che abbiamo eretto in sua memoria in mezzo alla nostra chiesa, lascio ad altri la cura di onorarla con lo sfarzo esterno di una processione che non offrirebbe nulla di edificante alla mia pietà, forse troppo esigente. Questo tempo lo dedico a conversare con te, mio ​​caro amico, nella dolce unione dei nostri cuori. Perché non posso comunicarvi tutta la consolazione che ho provato in questo bel giorno consacrato a Maria nostra Regina!

Non provavo da molto tempo tanta gioia nel parlare della sua grandezza e nell’ispirare i cristiani a riporre in lei tutta la loro fiducia, come stamattina, nel momento dell’istruzione ai giovani della nuova congregazione. Spero di essere stato capito, e questa sera mi è parso di notare che tutti i fedeli che frequentano la nostra chiesa hanno condiviso il fervore che la vista dell’immagine della Beata Vergine ci ha suscitato, e ancor più le grazie che ci ha ottenuto dal suo divino Figlio, mentre l’invocavamo con tanto affetto, oserei dire, poiché è nostra Madre. Credo di dovergli anche un sentimento speciale che ho provato oggi, non dico precisamente più che mai, ma sicuramente più del solito. Non lo definirei bene perché contiene parecchie cose che tuttavia si riferiscono tutte ad un unico oggetto, la nostra cara Società. Mi sembrava di vedere, di toccare con mano, che essa contenesse il germe di grandissime virtù, che potesse fare un bene infinito; l’ho trovata buona, mi è piaciuto tutto di essa, ho amato le sue Regole, i suoi statuti; il suo ministero mi sembrava sublime, come in effetti lo è. Ho trovato nel suo grembo un mezzo sicuro di salvezza, anche infallibile, nel modo in cui si sono presentavano a me” (Testi scelti n. 98, pagine 112-114)

Momento di silenzio

Preghiere e intenzioni spontanee

Preghiera finale

Maria Immacolata, ti ringraziamo per il sorriso che hai rivolto a Sant’Eugenio. Tu hai confermato il suo progetto missionario come un corpo apostolico nella Chiesa che porta frutti abbondanti per la missione di Dio e diventa comunità di santità. Oggi veniamo davanti a te e chiediamo il tuo sorriso per benedire i nostri sforzi per le vocazioni. Aiutaci a creare gioiose comunità apostoliche, con uno spirito fraterno che attiri i giovani ad unirsi a noi. Donaci un genuino spirito di preghiera che testimoni la verità che per noi Dio è tutto. Mentre perseveriamo nella preghiera per le vocazioni, aiutaci ad avere il coraggio di invitare i giovani a scoprire il nostro stile di vita. Te lo domandiamo nel nome di Gesù, tuo Figlio e Signore della messe.

Canto a Maria