Canto iniziale

Introduzione

Il Signore ha chiamato Maria a intraprendere un’avventura di cui lei non sapeva nulla. È stata chiamata ad essere la Madre di suo Figlio! Tuttavia, è diventata non solo colei che gli ha dato la vita, ma anche la sua discepola. Tutti noi, oblati e laici, vivendo il carisma di sant’Eugenio, siamo chiamati a seguire Gesù nella sua intimità con il Padre e nel suo impegno per la missione del Padre. In quest’ultimo giorno del 2° Congresso delle Associazioni dei Laici Oblati, preghiamo per tutti coloro che seguono Gesù Cristo secondo il carisma di sant’Eugenio, perché siano sempre pronti ad essere inviati come gioiosi testimoni del Vangelo di Cristo.

Come Maria e il beato Joseph Gérard, anche noi siamo inviati a continuare a vivere il carisma degli oblati. Preghiamo per poter vivere questo carisma con la passione, la creatività e l’audacia di sant’Eugenio. Possiamo impegnarci attivamente in modi nuovi e creativi nella missione di Dio nel mondo!

La Parola di Dio

Dal Vangelo secondo Matteo 12, 46-50

Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: “Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti”. Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”.

Meditazione

VOCAZIONI: «Ecco un altro tema importante: in un certo numero di anni alcune province scompariranno per mancanza di vocazioni. Certo, è Dio che chiama, ma se nessuno tra gli uomini fa eco a Dio, non ci saranno vocazioni. Il provinciale, ogni provinciale, deve interessarsi attivamente alle vocazioni: prima per avere aspiranti, poi per assicurare il discernimento della loro vocazione e infine per assicurare ai candidati un’ottima formazione. Nelle province che ogni anno hanno un certo numero di vocazioni, noto tre cose: una profonda fede nei valori della vita oblata; c’è il lavoro degli Oblati da offrire ai giovani che si uniscono a noi; c’è un programma sistematico e continuo per le vocazioni» (F. Jetté OMI, Le Missionnaire Oblat de Marie Immaculée, p. 291-292).

Questa chiamata (a seguire Cristo) è trasmessa in vari modi, dal nostro esempio, dalla nostra parola, dalla nostra preghiera. Primo, «è attraverso la gioia e la generosità della nostra vita che gli altri sono invitati a rispondere a questa chiamata». La gente ci guarda dal vivo. Se è la gioia, la pace, la fiducia, l’amicizia che emergono dalla nostra vita, si interessano e si avvicinano. “Dove vivi?”, “Perché questa felicità tra voi?”, “Perché questa bontà che viene da te?”. Si fanno queste domande, e l’uno o l’altro si chiede: “Potremmo anche noi vivere così?” (F. Jetté OMI, L’homme apostolique, p.291).

Momento di silenzio

Preghiere e intenzioni spontanee

Preghiera finale

Maria Immacolata, ti ringraziamo per il sorriso che hai rivolto a Sant’Eugenio. Tu hai confermato il suo progetto missionario come un corpo apostolico nella Chiesa che porta frutti abbondanti per la missione di Dio e diventa comunità di santità. Oggi veniamo davanti a te e chiediamo il tuo sorriso per benedire i nostri sforzi per le vocazioni. Aiutaci a creare gioiose comunità apostoliche, con uno spirito fraterno che attiri i giovani ad unirsi a noi. Donaci un genuino spirito di preghiera che testimoni la verità che per noi Dio è tutto. Mentre perseveriamo nella preghiera per le vocazioni, aiutaci ad avere il coraggio di invitare i giovani a scoprire il nostro stile di vita. Te lo domandiamo nel nome di Gesù, tuo Figlio e Signore della messe.

Canto a Maria