ASSOCIATI O ASSOCIAZIONI

Giovanni 15 12-17. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

STORIA E FEDELTA’ – COMUNITA’ ASPETTO ESSENZIALE DEL CARISMA

La comunità è un aspetto essenziale nel Carisma Oblato e non avrebbe senso parlare di laico oblato se il singolo non vive la comunità in modo concreto ed incarnato. La prima comunità è quella formata dai laici stessi. Ogni comunità ha bisogno di una certa struttura, anche leggera, per definire un’identità, garantire una stabilità nel tempo.
Questo non vuol dire che la legge debba mangiare lo spirito, spegnere la forza carismatica o distruggere lo spirito di famiglia, ma piuttosto garantirlo e consolidarlo. Normalmente queste comunità laicali vengono chiamate, in modo generale “associazione”.
Tratto dal documento “Alla luce del Congresso di P. David Lopez”.

Sono quei laici, come dice la Regola 37, riuniti in associazioni, per vivere in modo più intenso la missione evangelizzatrice secondo il Carisma di Sant’Eugenio de Mazenod.
L’esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco, al paragrafo 130, sottolinea:
“Lo Spirito Santo arricchisce tutta la Chiesa che evangelizza anche con diversi carismi. Essi sono doni per rinnovare la Chiesa… si tratta di regali dello Spirito integrati nel corpo ecclesiale, attratti verso il centro che è Cristo, da dove si incanalano in una spinta evangelizzatrice.

Continua nel paragrafo 131:
“Le differenze tra le persone e le comunità a volte sono fastidiose, ma lo Spirito Santo che suscita questa diversità, può trarre da tutto qualcosa di buono e trasformarlo in dinamismo evangelizzatore che agisce per attrazione. La diversità deve essere sempre riconciliata con l’aiuto dello Spirito Santo; solo Lui può suscitare la diversità, la pluralità, la molteplicità e, al tempo stesso, realizzare l’unità.”

DENTRO LA STORIA: UN’ESPERIENZA

Lasciandomi provocare dal Vangelo “Non vi ho chiamati servi ma amici”, credo che essere associati siano tutti coloro che uniti nel Carisma di Sant’Eugenio de Mazenod vivono nello “stile” e nella spiritualità che il Fondatore ha trasmesso… Non può essere solo un’etichetta perché ciò sminuirebbe quello che di più grande c’è dietro. L’associazione può essere il mezzo per far scoprire a tutti quanto di bello sperimentato e non può essere messo sotto una “campana di vetro”, ma deve essere custodito.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE

È necessario associarsi per essere un “laico oblato”?
Che significa essere “associato”?