Quest’anno il Comi spegne 50 candeline. È ormai mezzo secolo che le COMI (Cooperatrici Oblate Missionarie dell’Immacolata) hanno costituito l’associazione “Cooperazione per il mondo in via di sviluppo”, quel Comi divenuto poi una ONG (organizzazione non governativa) che anno dopo anno ha avviato, implementato e concluso numerosi progetti in tutto il mondo. La povertà, la disuguaglianza sociale e l’ingiustizia sono i tre avversari contro cui si battono ogni giorno gli operatori del Comi, i ragazzi che scelgono questa ONG per il proprio Servizio Civile, i tanti volontari che dedicano il proprio tempo e le proprie energie per i progetti che hanno a cuore. E questa battaglia si concretizza in sostegno allo sviluppo rurale, in progetti che avviano al lavoro le categorie più svantaggiate e promuovono la piccola imprenditoria, in formazione sanitaria per prevenire malattie epidemiche, in istruzione per formare le nuove generazioni e renderle protagoniste del futuro del proprio paese.
Con il dossier di questo numero ripercorriamo la storia del Comi per scoprire cosa ha dato la spinta alla nascita dell’organizzazione e come si è allargata ed evoluta nel tempo la sua presenza nei diversi continenti. Lo facciamo con la testimonianza di chi ha posato le prime pietre di questa realtà associativa e, in parallelo, con un riscontro diretto di chi oggi sta svolgendo il Servizio Civile con il Comi. Che sia in Africa, in Sud America o anche nella nostra Italia, l’esperienza del Servizio Civile in un’organizzazione come questa è, per chi la porta a termi- ne, un tassello fondamentale della propria vita, che arricchisce notevolmente il bagaglio culturale e sociale.
Il fatto che il Comi sia nato dalle COMI e che affondi quindi le proprie radici nel carisma di S. Eugenio de Mazenod, forse non è un caso. Se il fondatore ha inviato i suoi missionari nel mondo ad evangelizzare i più poveri ed emarginati, l’esperienza dei missionari stessi insegna che per poter arrivare al cuore delle persone è spesso necessario far fronte prima, o in parallelo, ad esigenze materiali. Ecco dunque che i progetti del Comi, fronteggiando la mancanza di lavoro, risorse e istruzione, gettano le basi affinché un incontro con gli ultimi sia più immediato.
In questo numero affrontiamo anche temi diversi, portando testimonianze missionarie e approfondimenti. Quest’anno si celebrano anche i 30 anni dalla morte di don Lorenzo Milani: un sacerdote che, sebbene sia ricordato soprattutto per altri aspetti del suo operato, ha vissuto da missionario all’interno della società italiana. Ne parliamo nell’intervista con Agostino Burberi, uno degli alunni del priore di Barbiana.