Cari fratelli e membri della Famiglia Oblata,

è una gioia poter condividere con voi le mie prime Comunicazioni oblate in questa nuova fase della mia vita al servizio della Congregazione come Provinciale. Colgo l’occasione per ringraziare padre Gennaro Rosato e il Consiglio precedente per il lavoro svolto in questi anni di governo; che il Signore vi benedica per tutto il vostro impegno!

Il 28 gennaio 2024 ho ricevuto la chiamata del nostro superiore generale, Luis Ignacio Rois, che mi ha proposto di accettare questo servizio come Provinciale. Pieno di paura e di tante domande, ho detto sì. Spero di poter rinnovare ogni giorno del mio servizio come Provinciale questo Sì, attraverso il quale il Signore mi invita, dopo alcuni anni di cammino, a ricominciare, a fidarmi di Lui, a lasciare la mia zona di comfort, a perdere tutte le mie sicurezze e a lasciare di nuovo tutto nelle sue mani. Grazie, grazie, grazie per la vostra fiducia. Prometto che cercherò di essere un fedele animatore e motivatore della nostra Provincia Mediterranea e, soprattutto, di saper camminare insieme dove il Signore vuole condurci.

È una grande responsabilità, ma mi conforta il sapere che non sono solo; il Signore mi ha dato dei fratelli nel Consiglio provinciale che mi accompagneranno in questo servizio; grazie a tutti i membri del mio Consiglio per aver accettato liberamente questa nuova avventura.

Sappiamo che il compito è difficile, che i tempi non sono facili, che sicuramente sbaglieremo in alcune occasioni, in altre faremo bene, quindi vi chiediamo di aiutarci a discernere nei prossimi anni. Non ci sono ricette, non dimentichiamolo, anche se a volte pensiamo che ci siano.

Chiedo al Signore la grazia di imparare a guardare le fragilità e le realtà della nostra Provincia Mediterranea con uno sguardo di misericordia, soprattutto gli chiedo il coraggio e la capacità di essere profeti coraggiosi, capaci di preparare il futuro e di leggere e interpretare il momento presente con chiarezza, non dimenticando che, come ci ricorda il Capitolo generale, “siamo pellegrini di speranza in comunione”.

Siamo tutti chiamati a mettere da parte le paure che ci paralizzano, le resistenze, gli schemi del passato e del “si è sempre fatto così”, che non ci permettono di camminare o di aprirci alla novità di Dio. Lo Spirito vuole dirci qualcosa di nuovo, quindi ascoltiamolo tutti in questi anni. Conto su di voi, come una famiglia.

Padre Javier Montero Infantes
Superiore Provinciale