Cari giovani,

ho scelto di indirizzarvi questa lettera in questa data perché 209 anni fa l’Associazione della Gioventù fondata da Sant’Eugenio de Mazenod si riuniva per la prima volta nel Carmelo di Aix. Prima dell’arrivo dei primi missionari nella casa, i giovani, con il loro entusiasmo e il loro contributo economico, sistemarono l’antico coro delle Carmelitane, quella che oggi si chiama cappella interna, per tenervi le loro riunioni e vivere l’entusiasmo per il Vangelo e la missione. Oggi vorrei invitarvi a rinnovare quell’entusiasmo per essere pellegrini di speranza in occasione dell’Anno Santo che inizierà tra circa un mese.

Papa Francesco a Lisbona ci aveva invitato a partecipare al Giubileo speciale dei giovani che si terrà a Roma tra il 28 luglio e il 3 agosto 2025. Certamente non tutti potranno partecipare fisicamente a questo evento, ma vorrei invitare tutti voi a partecipare a una preparazione comune e alle celebrazioni che possono avere luogo a livello nazionale o locale con la nostra famiglia carismatica, così come nelle vostre parrocchie e diocesi. Ogni gruppo, nel suo contesto nazionale o regionale, potrà elaborare proposte concrete per realizzare questo cammino comune che vi propongo in tre tappe:

1. Essere pellegrino di speranza, cercando di vivere il Vangelo ogni giorno.

Il pellegrino di speranza ha una mappa stradale che è il Vangelo di Gesù. Propongo che in questo tempo di grazia ognuno di noi legga e provi a rendere vita la Parola di Gesù. Certamente, questo significherà cambiare alcune cose nella nostra vita che non corrispondono agli insegnamenti di Gesù. Abbiamo fiducia nella sua Parola e nella sua grazia che ci promette una pienezza di vita e di gioia. Che ognuno di noi sia una nuova pagina di Vangelo che fa nascere la speranza.

2. Essere un pellegrino di speranza che cammina insieme agli altri.

Non possiamo camminare da soli, camminiamo con gli amici di Gesù. Come sarebbe bello se imparassimo a camminare insieme, nei nostri gruppi o comunità, per vivere e annunciare il Vangelo come hanno fatto le prime comunità cristiane. Come sarebbe bello camminare insieme ad altre realtà ecclesiali e a coloro che credono in Cristo. In alcuni contesti particolari, anche camminare con fratelli e sorelle di altre religioni e forme di vita. Insieme possiamo costruire la fraternità e la pace, prenderci cura del creato e dare speranza al mondo.

3. Essere pellegrini di speranza come missionari con i giovani e i poveri.

Sapete che questo è essenziale per il nostro carisma. È l’eredità lasciataci dal nostro amato Sant’Eugenio. Egli ci mostra la via per essere missionari con i poveri, vivendo il Vangelo in comunità. Andare in pellegrinaggio nell’Anno giubilare significa compiere gesti concreti per camminare con altri giovani e con i poveri e annunciare loro la bellezza del Vangelo. Significa non deluderli, stando loro vicino per illuminare la loro speranza.

Cari giovani, osiamo sognare insieme un anno di pellegrinaggio comune, vivendo il Vangelo in comunità e vivendo una nuova speranza insieme ai poveri? Che ogni giovane e ogni gruppo decida come camminare in questo anno giubilare. Sarà bello ricevere notizie sul vostro pellegrinaggio di speranza.

A quelli di voi che verranno a Roma per partecipare al Giubileo, vi invito a incontrarci come famiglia carismatica il 29 luglio nella nostra Casa Generalizia e il 30 luglio a camminare insieme per le strade di Roma. Spero che potremo condividere questo momento anche con coloro che rimarranno a casa attraverso i social media. La Commissione Europea per la missione con i giovani sta preparando un programma che sarà comunicato a breve. Preghiamo gli uni per gli altri affinché possiamo essere veramente pellegrini di speranza in questo Anno giubilare. Affidiamo questo pellegrinaggio a Maria e ai nostri santi Oblati, trovando in loro l’ispirazione di cui abbiamo bisogno.

Un abbraccio e la mia preghiera e benedizione a tutti, vostro fratello, pellegrino di speranza in comunione.

Luis Ignacio ROIS ALONSO, OMI
Superiore generale