Cari fratelli Oblati e membri della Famiglia Carismatica
Buona festa dell’Immacolata Concezione di Maria.
Rallegrati, piena di grazia! Sono le parole con cui il messaggero di Dio saluta Maria, parole che nel greco di Luca sono cariche di densità poetica e teologica: Χαίρε, κεχαριτωμένη. Queste parole scuotono il cuore di Maria, che discerne il significato di questo saluto. Nel dialogo con il messaggero, Maria giunge a comprendere e ad accettare l’affascinante missione affidatale con la sola certezza della presenza attiva dello Spirito Santo. Il sì di Maria pronunciato nell’umile villaggio di Nazareth diventa una luce che squarcia l’oscurità tenebrosa del suo e del nostro mondo. È un sì che innesca una dinamica di oblazione che la porta a consacrarsi con tutto il suo essere alla persona e all’opera del Salvatore (C.10).
Rallegrati, piena di grazia! Sentire queste parole oggi ci commuove. Sembra ironico salutare in questo modo mentre contempliamo il deterioramento che sta vivendo la nostra umanità, in mezzo a tante sofferenze causate dalle guerre, dal degrado del pianeta, dalle terribili ingiustizie di ogni tipo che fanno soffrire così tanto i più poveri. In questa notte buia abbiamo bisogno di una luce in fondo al tunnel, di una speranza che ci aiuti a continuare a camminare.
Rallegrati, piena di grazia! La notte del 24 dicembre si aprirà ufficialmente il Giubileo dell’Anno Santo in cui celebreremo Gesù Cristo, l’unica speranza che non delude. Come famiglia carismatica siamo invitati a vivere questo tempo di grazia come autentici pellegrini di speranza e costruttori di comunione. Sicuramente ogni comunità locale e ogni gruppo particolare ha pensato a come vivere questo tempo di riconciliazione e conversione. Vorrei invitare tutti a discernere personalmente e comunitariamente come rispondere generosamente alle chiamate che lo Spirito Santo può indirizzarci in questo Anno giubilare.
Rallegrati, piena di grazia! Questo semplice messaggio ci invita a rinnovarci nella nostra personale oblazione missionaria. Come Maria, dobbiamo discernere attentamente i segni del nostro tempo alla luce della volontà salvifica di Dio. Maria ci invita a rispondere generosamente come lei, con tutto il nostro essere, per collaborare con la persona e l’opera del Salvatore. È tempo di essere più generosi, di cercare l’eccellenza nella nostra oblazione, di chiederci come vivere più autenticamente il Vangelo. È tempo, confidando nella grazia di Dio, di rinunciare a tutto ciò che ci impedisce di essere liberi, a tutto ciò che rallenta la nostra donazione, alle nostre dipendenze, all’autoreferenzialità e all’individualismo. Per alcuni potrebbe essere il momento di offrirsi per una nuova missione. Viviamo la gioia della conversione e della rinnovata oblazione.
Rallegrati, piena di grazia! L’Anno Santo è un tempo propizio per discernere la nostra missione con i poveri, per verificare se stiamo camminando con loro, se siamo una Buona Novella. Ogni comunità locale, insieme ai membri della famiglia carismatica, potrebbe discernere quali passi compiere in modo concreto, coraggioso e generoso per essere migliori missionari dei poveri. Uscendo dalla nostra zona di comfort, dovremmo trasformare la missione di Gesù in realtà, guarendo i cuori spezzati, liberando i prigionieri, dando la vista ai ciechi, ecc. e annunciando la Buona Novella ai poveri (Lc 4,16-21). Non dimentichiamo di prenderci cura della nostra casa comune, affinché anche l’intera creazione possa partecipare a questo tempo di grazia. Non deludiamo la speranza dei poveri.
Rallegrati, piena di grazia! Il Giubileo è un tempo di riconciliazione. Pellegrini della speranza, sappiamo che “la comunione suggerisce relazioni che permeano le nostre anime, creando percorsi di guarigione e riconciliazione nelle nostre comunità e nel mondo” (PEC 4). “Le nostre Unità dovrebbero dedicare del tempo a discutere le questioni difficili che affrontiamo nelle nostre comunità e offrire spazio per la guarigione e la riconciliazione” (PEC 8.4). Ricordando che le nostre comunità possono e devono essere “un luogo di dialogo e di guarigione, di perdono e di riconciliazione” (PEC 17.1), vi chiedo di essere generosi nel cercare quei mezzi che ci aiutino a vivere questo messaggio. Non perdiamo questa opportunità che Dio ci offre con la sua grazia.
Rallegrati, piena di grazia! Questo saluto dovrebbe risuonare anche in coloro ai quali siamo stati inviati a servire ma, a causa del nostro atteggiamento e del nostro peccato, “a volte la nostra presenza non è stata una buona notizia”. Chiediamo umilmente perdono e cerchiamo insieme vie di riconciliazione e di guarigione: questo deve “rimanere una priorità per tutti gli Oblati” (PEC 12). Chiedo a tutte le Unità della Congregazione di aggiornare le politiche che assicurano la protezione e il sostegno dei minori e degli adulti vulnerabili e che si faccia uno sforzo intenzionale per assicurare che tutti gli Oblati e i collaboratori ricevano una formazione adeguata per essere agenti attivi di protezione, guarigione e riconciliazione. Missionari dei poveri, non siamo negligenti e facciamo un passo di qualità in questo anno giubilare.
Rallegrati, piena di grazia! Il Giubileo è anche un tempo di grazia per la nostra famiglia che cammina con speranza nel tentativo di assicurare la sostenibilità della nostra missione con i poveri. Dobbiamo discernere i gesti concreti che faremo per accrescere la nostra solidarietà nella Congregazione e nella famiglia carismatica. Mettiamo tutte le nostre risorse, personali e comunitarie, al servizio della missione con i poveri e della comunione di tutta la nostra famiglia. Sono risorse umane, professionali e materiali, esperienza e santità di vita. Nessuno è così povero da non avere nulla da offrire, né così ricco da non avere bisogno degli altri.
Come Maria, andiamo con gioia a fare umilmente la volontà di Dio. Camminiamo anche noi in modo determinato e attento alle chiamate dello Spirito per diventare collaboratori di Gesù ed essere Buona Novella per tutti, Vangelo per i poveri. Che Sant’Eugenio e i nostri Beati Oblati ci aiutino a vivere una profonda conversione personale e comunitaria e ad essere generosi in questo tempo di grazia giubilare.
Buon viaggio a tutti i pellegrini di speranza in comunione.
Luis Ignacio Rois Alonso, OMI
Superiore Generale