Spirito Santo: un Dio ancora sconosciuto?

Introduzione

Lo Spirito del Padre e del Figlio, annunciato da Gesù nella Cena Pasquale, viene donato alla Chiesa il giorno di Pentecoste.
La Chiesa, istruita dalla parola di Cristo, attingendo all’esperienza della Pentecoste ed alla propria storia apostolica, proclama sin dall’inizio la sua fede nello Spirito Santo come in colui che dà la vita, colui nel quale l’imperscrutabile Dio uno e trino si comunica agli uomini costituendo in essi la sorgente della vita eterna.
Questa fede, professata ininterrottamente dalla Chiesa, deve essere sempre ravvivata ed approfondita nella coscienza del Popolo di Dio (dall’introduzione della lettera enciclica Dominum et vivificantem di papa Giovanni Paolo II).
Allora, in quanto parte del popolo di Dio, ci chiediamo: nella nostra vita lo Spirito Santo è un Dio ancora sconosciuto?

Battesimo di Lidia (Atti degli Apostoli 16,11-15)

Salpati da Troade, facemmo vela verso Samotracia e il giorno dopo verso Neapoli e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni; il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera, e sedutici rivolgevamo la parola alle donne colà riunite. C’era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò: «Se avete giudicato ch’io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa». E ci costrinse ad accettare.

Riflessione

“Lidia, una donna che ascoltava Paolo. Si dice di lei che il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Questo fa lo Spirito Santo: ci apre il cuore per conoscere Gesù. Senza di Lui non possiamo conoscere Gesù. Ci prepara all’incontro con Gesù. Ci fa andare per la strada di Gesù. Lo Spirito Santo agisce in noi durante tutta la giornata, durante tutta la nostra vita, come testimone che ci dice dove è Gesù”.
(06.05.2013 – dall’omelia di papa Francesco a Santa Marta)
Papa Francesco nell’omelia della messa nella Domus Sanctae Marthae, in Vaticano ha ricordato ai fedeli l’importanza dello Spirito Santo e di esaminare a fondo la propria coscienza quotidianamente domandandosi: “Cosa ha fatto oggi lo Spirito Santo in me? Quale testimonianza mi ha dato? Come mi ha parlato? Cosa mi ha suggerito? Perché è una presenza divina che ci aiuta ad andare avanti nella nostra vita di cristiani”?
Lo Spirito Santo, ha proseguito Papa Francesco, è come un nostro compagno di strada, un vero e grande amico e senza di lui ci è impedito di conoscere Gesù. “Chiediamo”, ha continuato, “la grazia di abituarci alla presenza di questo compagno di strada, lo Spirito Santo, di questo testimone di Gesù che ci dice dove è Gesù, come trovare Gesù, cosa ci dice Gesù. Avere una certa familiarità: è un amico. Gesù l’ha detto: “No, non ti lascio solo, ti lascio questo”. Gesù ce lo lascia come amico”. E ha ribadito di porci queste domande a fine giornata. Perché lo Spirito Santo è “proprio Dio, la Persona Dio, che dà testimonianza di Gesù Cristo in noi”.
Il Papa ha inoltre indicato la strada della protezione dello Spirito Santo durante la nostra giornata ed ha esortato alla preghiera e all’importanza del momento presente per ritrovare la “fecondità della Pasqua”. Per conoscere Gesù non c’è altra via che lo Spirito Santo.

Lo Spirito e Sant’Eugenio

Sant’Eugenio parla relativamente poco dello Spirito Santo, ma la sua relazione con lo Spirito è senz’altro reale e importante, senza essere né “straordinaria” né fuori dal comune.
Lo Spirito Santo anima la sua vita di cristiano, di sacerdote, di missionario e di vescovo, lo pensa spesso. Per Eugenio, lo Spirito Santo è colui che è disceso sugli Apostoli a Pentecoste e che continua ad animare la Chiesa ed i suoi membri. Lo Spirito Santo è l’amore e il fuoco interiore alla sorgente di ogni attività missionaria. È all’origine della fondazione dei Missionari di Provenza. Eugenio raccomanda spesso di invocare lo Spirito Santo e di essere fedeli alle sue ispirazioni.
L’Introduzione alle Costituzioni e Regole del 1818 ci proietta subito nel cuore stesso del carisma oblato: “Nostro Signore Gesù Cristo, quando venne la pienezza dei tempi, fu inviato dal Padre “ricolmo di Spirito” “per annunziare ai poveri un lieto messaggio… ” (Lc 4, 18-19)… Questa è la chiamata che sentì Sant’Eugenio De Mazenod. Ardente d’amore per il Cristo e la sua Chiesa, egli rimase sconvolto dallo stato d’abbandono del popolo di Dio”. Per compiere la sua missione tra i poveri, Gesù fu inviato dal Padre, ricolmo di Spirito Santo. I discepoli di Gesù, primi fra tutti gli Apostoli e molti altri cristiani, fra di essi lo stesso Eugenio e gli Oblati, sono stati chiamati dal Padre e anch’essi rivestiti dello Spirito della Pentecoste, per essere inviati a loro volta per la Missione tra i poveri. È ancora lo Spirito che crea la comunione delle persone e rende possibile la testimonianza di una comunità unita e irradiante. Lo Spirito che ha conquistato Sant’Eugenio per suscitare nella Chiesa un nuovo carisma missionario continui oggi a infiammare i cuori di quanti hanno ereditato questo carisma in una rinnovata Pentecoste.
(Fonte p. Robert Michel O.M.I.)

Ecco alcuni esempi dell’azione dello Spirito scelti negli scritti di Sant’Eugenio.

“Seguite l’ispirazione divina e date prova che viene dall’alto con una vita veramente edificante” (Diario della missione di Marignane, 17 novembre – 15 dicembre 1816)

“… è lo Spirito Santo che vi ha ispirato in ciò che mi dite di così vero…” (Lettera a Padre Joseph-Alexandre Ciamin, a Jaffna, 9 aprile 1853, in Écrits oblats I, vol. 4, n. 33, p. 112)

“… voi convertirete le anime con discorsi semplici, non ricercati, ma solamente ispirati dallo Spirito di Dio che non passa per frasi altisonanti, né per il bel linguaggio dei retori” (Lettera a Padre Jean- Joseph Magnan, 8 marzo l844, in Écrits oblats I, vol. 10, n. 836, p. 57)

È ancora lo Spirito Santo che ispira la Chiesa e il Papa nella proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, tanto cara al cuore di Eugenio. “… quando lo Spirito Santo non soltanto prega nella Chiesa, come sempre, con gemiti inenarrabili, ma anche ispirandola e facendola agire con una solennità veramente unica, le concede di attribuire alla Madonna una corona magnifica ed eterna…”.

Sequenza di Pentecoste

Vieni, Spirito Santo,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni Padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica riposo,
nella calura riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.


Amen.