Tratto da: “Un anno con S. Eugenio e i suoi Oblati” di p. Fabio Ciardi. 3 febbraio.
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La vita della prima comunità di Aix nel ricordo di mons. J. Jeancard, un membro della prima ora:
La comunità di Aix era veramente una famiglia. Tutti vivevano la stessa vita e tutti i cuori bocciavano guidati dalla stessa ispirazione…
Tutti, con modalità diverse, stavano sottomessi con gioia al giogo dolce e leggero. Il cor unum et anima una, che il Fondatore raccomanda nelle regole come uno dei caratteri della Società, era veramente il tratto distintivo della piccola comunità… I membri di questa piccola comunità… offrivano uno spettacolo commovente nel legame affettivo che li univa al loro capo e tra di loro. Era la stessa immagine dei primi cristiani, come ce li descrivono gli Atti degli Apostoli. Nessuna pretesa di rivalità, nessuna ricerca di se stessi a danno degli altri, ma la gioia, quasi l’orgoglio, per i successi di un fratello. Si lodavano con com- piacimento non equivoco i suoi talenti e le sue opere… Chiedo scusa per le mie ripetizioni, ma non insisterò mai abbastanza nel ridisegnare questo grande spirito di famiglia, che fu il carattere proprio della Congregazione prima ancora che fosse formata…
Nelle attenzioni, nell’esemplarità e nelle istruzioni del venerabile Fondatore, le virtù dell’uomo apostolico aleggiavano dappertutto nella comunità di Aix. Erano trasmesse dall’uno all’altro. Era, mi piace ripeterlo, un Cenacolo, dove una parte dei doni discesi dal cielo, il giorno di Pentecoste, costituiva l’oggetto di una comunicazione costante. Riempivano totalmente quel ritiro del buon profumo di Cristo. (J. Jeancard, Mélanges historiques…, Tours 1872, p. 26.28-29.61)
F. Ciardi, Introduction to Jacques Jeancard, “The community of Aix was really a family”, “Oblatio”, 3 (2014), p. 111-118.
Ogni anno in questo giorno gli Oblati ricordano, assieme alle Suore della Santa Famiglia di Bordeaux, il miracolo eucaristico che ebbe luogo nel 1822, alle origini di quella famiglia religiosa.